Da qualche settimana la mia vita, così come quella di tutti i cittadini italiani, è profondamente cambiata. Non ci è più permesso uscire di casa, le città sono desolate, un virus, denominato covid-19 o coronavirus, sta travolgendo le nostre vite e senza accorgercene anche noi stessi. Era domenica, 8 marzo 2020, quando la provincia di Pesaro Urbino è entrata in zona rossa e di lì a pochi giorni l’intera Italia. Chi avrebbe mai immaginato uno scenario simile, rinchiusi nelle nostre case e nostalgici della nostra vecchia vita frenetica e movimentata. Nessuno era pronto a questo immenso ostacolo eppure eccoci qua, dopo dieci giorni di isolamento, con la tv accesa sperando che il numero di decessi diminuisca giorno per giorno, con la paura che ci corrode la gola, con il timore che qualche nostro caro possa essere portato via da un virus, con il cuore che trema quando quelle poche volte che usciamo di casa, per necessità, indossiamo una mascherina e un paio di guanti temendo di poterci infettare.  Eppure è proprio in questi momenti, quando pensi che tutto ti stia remando contro e ti ritrovi nel pieno della solitudine, che vengono alla luce pensieri e riflessioni profonde ed allora ti viene in mente:” Quali sono i veri valori importanti su cui fondare la propria vita?”

La risposta è: coraggio, amore e intelligenza. Il coraggio è sempre stato un valore indispensabile per ogni vita ed è proprio in questo momento che bisogna fare uso della nostra forza d'animo, che ci permette di affrontare e superare situazioni difficoltose e avvilenti, come in questo caso. Rimanere affranti e demoralizzati non ci aiuterà, bisogna avere il coraggio di combattere e una volta persa la forza d’animo bisogna rialzarsi, e diventare più forti di prima. Poi troviamo l’amore. Difficile parlare di amore in questo momento quando non è possibile dare nemmeno una stretta di mano, non ci si può avvicinare a meno di 1 metro, non ci è concesso baciare, abbracciare nessuno, nemmeno i propri parenti, e voi vi chiederete come possa essere questo amore. Eppure in questi giorni ho realizzato quanto io ami la mia famiglia, ho realizzato quanto sia bello abbracciare i propri nonni, ho realizzato quanto sia bello passare 24 ore al giorno assieme ai miei fratelli e ai miei genitori, ho realizzato che l’amore famigliare non si potrà mai sconfiggere e non sarà un virus a debellare la dolcezza e il calore di un nucleo familiare.  Un mese fa non avrei mai detto una cosa del genere, ma ora ho capito l’importanza dei piccoli gesti, di un semplice abbraccio, di una stretta di mano o di un bacio. Noi giovani siamo sempre i primi a lamentarsi dei propri genitori, di quanto siano assillanti eppure ora sono l’unica forza che ci tengono in piedi e ci stimolano ogni mattina facendoci affrontare un nuovo giorno. Ed è proprio ora che dobbiamo amare più di prima: amiamo i nostri parenti, amiamo noi stessi che continuiamo a lottare, amiamo i medici italiani che stanno svolgendo un lavoro ottimale, amiamo e restiamo vicini alle famiglie in lutto a causa del virus, amiamoci tra noi. Infine abbiamo l’intelligenza. Anche questo è un valore fondamentale, purtroppo però esso ogni tanto viene oscurato dalla rabbia, dalla paura e dall’ignoranza. Vi chiederete perché parli di intelligenza ora, ebbene sì, in questo periodo bisogna rimanere lucidi, non bisogna perdere la ragione e non farsi prendere dal panico. Bisogna essere intelligenti e responsabili delle proprie azioni, utilizzando le giuste precauzioni. 

Questa grave situazione mi ha permesso di fare numerose riflessioni e comprendere quali siano i veri valori della vita e coglierne la loro essenza. Vedo ancora intorno a me persone che non hanno realizzato la gravità della situazione, che escono ancora come se nulla fosse. Potremmo quasi paragonarli ad uno “Sperelli della situazione". Ricordiamo che Andrea Sperelli è il protagonista del romanzo il Piacere di Gabriele D’Annunzio. Esso era cresciuto senza valori autentici, pronto a calpestare qualsiasi legge morale e chiunque pur di condurre una vita da esteta e di piacere. Ecco ora sta succedendo la stessa identica cosa: chi da un lato dà la vita per salvare i malati terminali e chi dall’altro non se ne cura minimamente e svolge la stessa identica vita di prima. Purtroppo noi uomini abbiamo un brutto difetto: finché il pericolo non ci si mostra di fronte, non riusciamo a cogliere la gravità della situazione, dobbiamo per forza caderci, dobbiamo per forza farci del male e soffrire prima di aprire gli occhi e renderci conto di ciò che sta succedendo. Non permettiamo che questo accada di nuovo, prendiamo come esempio la Cina, primo paese colpito dal virus, prendiamo spunto da loro e rimbocchiamoci le maniche.

 Ho tanta nostalgia della mia vecchia vita, che pur essendo frenetica mi riempiva di gioia, e non me ne ero mai accorta. Continuiamo sempre a lamentarci di ciò che non ci piace, ma non è così che funziona, bensì bisogna essere fieri di se stessi, bisogna amare le persone che ci stanno intorno, amare i veri amici, quelli che ti aiutano sempre. Quando tutto sarà finito allora saremo fieri di quello che abbiamo fatto, saremo fieri di noi e della nostra Italia. Ogni giorno che passa è un giorno verso la vittoria e quando tutto sarà tornato come prima, allora saremo di nuovo a scherzare con i nostri amici, ad abbracciarci e il virus sarà solo un incubo, lì saremo degli Eroi.  

 

Elena Indio, V C