L’articolo di Tiago, alunno della classe 3C LSA, è una sorta di intervista al Prof. De Donatis, docente di discipline geologiche presso l’Università degli Studi di Urbino, in cui si parla dell’importanza di una formazione scientifica ad ampio raggio, rivolta non solo alle scienze biomediche, ma anche a quelle geologiche. Infatti, mentre un biologo potrà affrontare problematiche relative alla vita, solo un geologo potrà sondare un terreno e valutare se vi si potrà costruire una casa.
Al “Laurana-Baldi” lo studio delle discipline geologiche si sviluppa dal primo anno, in cui si studia Chimica e Scienze della Terra, in particolare la Geomorfologia e l’Idrosfera, senza trascurare l’Astronomia. Si prosegue nella classe terza con lo studio dei vari composti chimici propedeutico alle conoscenze relative ai minerali, i quali vengono affrontati in quarta insieme allo studio delle rocce e dei loro processi formativi. I temi geologici successivi, svolti in quarta e quinta, riguardano i fenomeni endogeni: caratteristiche chimico-fisiche del pianeta, faglie, facies, sismi, vulcani, orogenesi, teorie da Wegener a Wilson e i fenomeni complessi dell’aria.
La nostra scuola ha sempre aderito ad iniziative proposte dall’Università tra cui vari progetti di argomento geologico. Negli anni precedenti abbiamo collaborato con i proff. Mattioli e Menichetti che hanno tenuto seminari per i nostri studenti e con cui, insieme ai proff. Coccioni e Nesci abbiamo effettuato delle uscite nel territorio, tra cui una a Gubbio per l’osservazione dello strato KT. Inoltre numerosi studenti sono stati accolti dall’Istituto di Geologia per svolgere attività di Alternanza Scuola Lavoro e stage U-LAB.
Quest’anno, abbiamo ospitato la mostra sulla diga del Vajont, visitata dai nostri studenti, e il prof. Tonelli ha svolto una lezione alle classi quarte precedentemente preparate in materia. Successivamente la prof.ssa Nesci ha svolto il progetto “Paesaggi del Montefeltro” in accordo con l’insegante di Arte.
Inoltre, quest’anno, il prof. Rosati, geologo e docente presso il Laurana, ha realizzato per le classi quinte il progetto “Micro-zoniamoci” usando strumentazioni per rilevare la natura dei suoli e la loro risposta ad un eventuale sisma. Contemporaneamente il progetto ha permesso di far comprendere ai ragazzi come si svolge il lavoro dei geologi nel territorio. Il prof. Busdraghi, anche lui geologo e docente presso il “Laurana”, ha proposto e iniziato il progetto “Idrologia e siccità” che sarà completato il prossimo anno scolastico.
Riteniamo dunque che i docenti di Scienze del “Laurana-Baldi” abbiano valorizzato le discipline geologiche e, d’altra parte, che la scuola, in generale, non sia in grado di gestire l’evidente incongruenza tra l’interesse generale verso i temi ambientali e il numero di studenti che si iscrive a Geologia. Perché questo avviene? La domanda non è banale né superficiale e neppure le possibili risposte. Ne proponiamo due: si potrebbe parlare di una inefficace presentazione dei problemi e dei rischi ambientali da parte dei media; si potrebbe anche suggerire ai docenti universitari una sempre più proficua collaborazione con le scuole del territorio al fine di promuovere i risultati ottenuti grazie alle loro ricerche.
Con la speranza che il lavoro svolto da noi e dai docenti universitari, in sinergia, renda tutti quanti più consapevoli dell’importanza delle discipline che si occupano del nostro pianeta e della sua tutela.
Urbino, 15 Giugno 2018
Maria Grazia Fabi
Emanuela Clini
Docenti di Scienze naturali (Chimica, Biologia, Scienze della Terra)
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