Il Muro di Berlino (in tedesco: Berliner Mauer) fu eretto nel 1961 dal governo della Germania dell'Est (DDR, Repubblica Democratica Tedesca, filosovietica) per impedire la libera circolazione delle persone verso la Germania dell'Ovest (BRD, Repubblica Federale di Germania, filoamericana) e viceversa. Il muro di Berlino divise in due la città di Berlino esattamente per 28 anni, dal 13 agosto del 1961 fino al 9 novembre 1989, giorno in cui il governo tedesco-orientale decretò la riapertura delle frontiere con la Repubblica Federale. Questo muro è lungo 106 km ed è alto 3,60 m. Il muro stesso era spesso circa mezzo metro, ma era affiancato da un corridoio largo alcune decine di metri, in modo che gli autoveicoli addetti alla sicurezza riuscissero a transitare comodamente per controllare sia la parte orientale che quella occidentale. Lungo questo muro erano state costruite anche 302 torrette che i soldati della DDR utilizzavano per poter controllare e vigilare meglio le due parti.
Già alla fine della Seconda Guerra Mondiale era scoppiata la Guerra Fredda tra Unione Sovietica e Stati Uniti e la Germania divenne uno dei territori principali di questa guerra senza il fuoco delle armi. Infatti essa fu occupata dalle quattro potenze vincitrici (USA, URSS, Regno Unito e Francia) e fu divisa - come anche la capitale Berlino - in quattro zone (nella parte Ovest sotto il comando delle truppe delle potenze liberal-occidentali e nella parte Est sotto il comando dell’Armata rossa sovietica.
L'Unione Sovietica cominciò immediatamente a ricostruire la "sua" parte orientale della Germania e di Berlino secondo i propri piani, che prevedevano in Europa dell’Est la creazione di Stati satelliti d’impostazione socialista. Gli americani a loro volta avevano capito che in questa Guerra Fredda avevano bisogno di alleati anche in Germania, affinché diventasse l'avamposto per fronteggiare le mire egemoniche dell'Unione Sovietica e contemporaneamente aprire nuovi mercati commerciali in un’Europa da ricostruire.
Quasi subito gli USA cominciarono ad organizzare aiuti per la Germania. Come già detto, la Germania era stata divisa - così come anche la capitale Berlino - in quattro zone di occupazione. Sul piano economico la Germania occidentale -dopo che nel 1948 aveva ottenuto dalle tre forze d’occupazione il permesso di costituirsi nello stato indipendente della Repubblica Federale di Germania- visse un fortissimo boom; aiutata all'inizio dai soldi americani del Piano Marshall la Germania Federale riuscì in breve tempo a diventare nuovamente una nazione rispettata per la sua forza economica.
La parte orientale invece faceva molto più fatica a riprendersi: era svantaggiata all'inizio per le pesanti richieste economiche fatte dall'Unione Sovietica per riparare i danni subiti nella guerra e per la mancanza di aiuti paragonabili a quelli che riceveva dagli USA la parte occidentale. Comunque pochi mesi dopo la creazione della BRD, anche l’URSS permise alla parte orientale di fondare lo stato indipendente della DDR. Così venne a crearsi l’incredibile e paradossale situazione di Berlino: essa si trovava nel cuore della DDR e un quarto di essa era stata proclamata sua capitale, ma gli altri tre quarti appartenevano alla BRD, che però distava mediamente più di 250 Km dai suoi confini reali! Una città divisa in due e con due sistemi politici ed economici differenti.
Mentre Berlino Ovest diventava un simbolo del capitalismo, gli abitanti della Germania dell'Est conducevano invece una vita sobria e priva di qualunque comodità, nello stile sovietico-socialista. Questo innescò un flusso migratorio che in 12 anni vide trasferirsi nella parte Ovest circa 2 milioni e mezzo di cittadini della parte Est, attirati dalle migliori condizioni di vita e da una maggiore libertà. La DDR decise quindi di porre fine ai trasferimenti con la costruzione del muro di Berlino, che iniziò nella notte tra l'11 e il 12 agosto del 1961.
Solo il 9 novembre 1989, dopo i ventotto anni di separazione che avevano tenuto divise intere famiglie, la frontiera cadde e un fiume umano si riversò dall’altra parte, compiendo il passo che fino a quel momento era stato vietato e che era costato la vita a molti: la “striscia della morte”, quella linea di cemento armato simbolo della Guerra fredda, non esisteva più. A cancellarla erano state due semplici parole pronunciate nel corso di una conferenza stampa in cui il regime, dopo mesi di proteste e tensioni di cittadini che chiedevano maggiore democrazia, annunciò che era possibile viaggiare liberamente verso l’Ovest. Durante le settimane successive piccole parti del muro furono demolite e portate via dalla folla e dai cercatori di souvenir (ancora oggi c'è un grande commercio di piccoli frammenti); in seguito fu abbattuto quasi tutto quello che era rimasto. La caduta del Muro di Berlino aprì la strada per la riunificazione tedesca, che fu formalmente conclusa il 3 ottobre 1990; da allora il 3 ottobre è un giorno di festa nazionale e ogni anno si celebra solennemente il “Tag der deutschen Einheit” (Giorno dell’Unità tedesca).
Elisa Trianni III A LSO
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