Il 20 e 21 aprile noi studenti del Liceo “Laurana-Baldi” abbiamo incontrato il poeta e scrittore Daniele Mencarelli in un evento “a distanza” insieme alle nostre docenti di Lettere; hanno inoltre partecipato all’incontro la dirigente Claudia Guidi, Emiliano Visconti, curatore di Rapsodia libri e eventi e Giovanni Francesio, responsabile editoriale della narrativa di letteratura contemporanea di Mondadori.
L’entusiasmo di poter confrontarsi con l’autore del libro letto durante quest’anno scolastico, ha permesso fin dai primi minuti di tessere, se pur da lontano, una rete relazionale tra noi viva e sincera, che ha toccato momenti di confronto molto intensi.
La casa degli sguardi, entrato quest’anno nella selezione finale del Premio Strega, ha suscitato infatti curiosità e riflessioni in ogni ragazzo; le domande sono state numerose e Mencarelli è riuscito a rispondere ad ognuna in maniera chiara e approfondita, catturando ogni ascoltatore attraverso le sue parole che hanno lasciato trasparire il poeta che c’è in lui.
Tra i tanti temi emersi, se ne è affrontato uno particolarmente toccante, centrale nel testo: la vita di un ragazzo sporco, come si sente Daniele, il protagonista del libro, perché beve e rischia di uccidere persone innocenti, che viene mandato a pulire come inserviente e nel farlo ripulisce anche se stesso. Il protagonista ha problemi di alcol, ma soprattutto con la propria natura di essere umano, dovuti da una particolare consapevolezza del dolore, della sofferenza, della morte e dalla paura di perdere tutto ciò che amiamo, angoscia presente in ognuno di noi.
La bizzarria del destino, nel suo caso, è stata capitare in un luogo in cui a sperimentare questa sofferenza, il dolore e la morte sono i bambini, le creature più innocenti di tutte. Il Bambin Gesù, ospedale in cui ha lavorato, è stato in grado di fargli riscoprire tutto il suo coraggio, motore vitale per affrontare le paure che tutti abbiamo, che hanno diritto di esserci e che, se provate a seppellire, ci masticano vivi.
La casa degli sguardi ci ha condotti prepotentemente a riflessioni, a guardarci dentro e intorno, ad aprire gli occhi e a scoprire una realtà che molti, i più fortunati, neppure si immaginavano. Poter confrontarsi direttamente con l’autore del libro ci ha dato la possibilità di condividere i nostri pensieri e ciò è stata un’esperienza unica.
Adriana Grecu, III C
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