Ervin Laszlo
Nasce nel 1932 a Budapest. È un filosofo e pianista ungherese, tanto che all’età di 9 anni si ritrova a suonare nell’orchestra sinfonica. Nel 1956 si sposa e successivamente avrà due figli. Partecipa al Club di Roma e nel 1993 fonda il Club di Budapest. Nel corso della sua vita ha acquisito diversi titoli. Viene considerato il fondatore della “teoria dei sistemi”, è stato direttore dell’UNITAR e direttore generale dell’UNESCO.
Alcune delle sue opere più importanti sono: “The system view of the world”, “Introduction to system phylosophy”,“A strategy for the future”, scritte tutte con l’obiettivo di studiare e aiutare a migliorare la condizione umana.
"Obiettivi per l'umanità" (1977)
È il 5° rapporto commissionato dal Club di Roma, curato appunto da Ervin Làszlo. I rapporti precedenti, curati anche da altri scienziati, erano stati “I limiti dello sviluppo” ( 1972 ), “Strategie per sopravvivere” ( 1974 ), “Progetto Rio” ( 1977 ) e “Oltre l’età dello spreco” ( 1976 ). A differenza di questi ultimi, i quali descrivono i diversi aspetti strutturali della condizione del nostro pianeta, il 5° rapporto si pone l’obiettivo di concentrare l’attenzione sull’uomo: con tutte le sue varie motivazioni etniche, religiose, culturali, sociali, politiche ed economiche che ci aiutano a stabilire obiettivi e modi di vivere necessari ad affrontare le sfide che l’umanità ha davanti a sé.
Il libro è diviso in tre parti. La prima parla degli obiettivi contemporanei adottati e raggiunti da ciascuna nazione, regione, complesso industriale e organizzazione internazionale. Analizzando le democrazie industrializzate appartenenti al “1° mondo”, egli inizia col passare in rassegna i diversi obiettivi propri dei Paesi più sviluppati, tra i quali troviamo il Nord America, quelli dell’Europa Occidentale, il Giappone e l’Australia. Prendendo per esempio il caso del Nord America, tra i principali obiettivi troviamo la necessità di formare e rafforzare un’unione sempre migliore, assicurare la pace interna, provvedere alla difesa comune, garantire la libertà dei cittadini, raggiungere una sempre maggiore prosperità economica ed un sistema giuridico (civile e legale) equo e ordinato, garantire alti livelli di salute ed una valida istruzione a tutta la popolazione, rispettare i diritti civili di ciascuno, conservare le risorse planetarie non rinnovabili e ridurre l’inquinamento ambientale. Questi obiettivi, seppur con lievi differenze, sono analoghi per tutti i Paesi appena elencati e l’importanza ad essi dedicata varia a seconda del periodo storico che prendiamo come riferimento.
Nel caso del “2° mondo”, il mondo comunista, costituito dall’Unione Sovietica, dalla Cina e dall’Europa Orientale, l’attenzione è incentrata per lo più nella realizzazione di una società comunista, puntando a un aumento del tenore di vita degli individui, per quanto riguarda l’interno del territorio, ed elaborando un programma di pace basato sulla coesistenza pacifica e sulla collaborazione, per quanto riguarda i rapporti con il resto del mondo.
Infine gli obiettivi del “3° mondo”, i Paesi in via di sviluppo tra i quali troviamo l’America Latina, l’Africa sub-sahariana, il Medio Oriente e il Sud-Est Asiatico. Questi Paesi, a causa della loro continua crescita demografica e delle loro condizioni modeste, si ritrovano a dipendere sempre di più dagli altri Stati. Qui la priorità è data per lo più a problemi che riguardano l’aumento esponenziale della popolazione, la conseguente malnutrizione, la mancanza di condizioni igienico- sanitarie, la scarsa espansione economica; quindi di conseguenza, gli obiettivi presi in considerazione riguarderanno per lo più lo sviluppo e la sicurezza di questi Paesi, dando invece bassa priorità ai problemi ambientali.
In questo primo momento (intorno agli anni ‘50) in particolare, sono stati presi provvedimenti per lo più a breve termine ed indirizzati ad una crescita economica, piuttosto che volti a garantire benefici a livello globale e sociale. A questo proposito vi è la seconda parte, la quale studia e analizza la necessità del raggiungimento di nuovi orizzonti e del soddisfacimento di nuove aspettative, in questo caso a livello globale e non più puntando all’interesse di una singola nazione, con la proposta di nuovi obiettivi. Per quanto riguarda il settore della sicurezza, condizione indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo sul pianeta, risultano necessari provvedimenti che portino all’arresto della diffusione di armi nucleari e armi da fuoco. In primo luogo, queste disposizioni consentirebbero di evitare guerre che minacciano l’intera umanità e l’intero pianeta, in quanto, in una guerra termonucleare, difficilmente le diverse nazioni ne uscirebbero indenni dalle conseguenze. In secondo luogo, inoltre, gli investimenti finanziari usati a scopo militare potrebbero essere usati a favore dello sviluppo economico e sociale.
Per quanto riguarda il settore alimentare, ci troviamo in una situazione abbastanza grave: almeno il 40% della popolazione mondiale risulterebbe essere afflitta dalla sotto-nutrizione. La causa non è però da attribuire al fato, bensì alle scelte fatte dall’uomo, le quali, concentrandosi per lo più sul soddisfacimento dei piaceri personali, molte volte finiscono per rivelarsi controproducenti. Infatti, diversamente da come si potrebbe pensare, ai livelli attuali, la produzione alimentare mondiale potrebbe sfamare la totalità di uomini, donne, e bambini che vivono oggi; il problema sta nella distribuzione disuniforme dovuta al profondo divario tra ricchi e poveri. Affinché tutti i Paesi del mondo imbocchino la strada dell’autosufficienza alimentare, è necessario perseguire i seguenti obiettivi: scegliere accuratamente le tecnologie produttive più appropriate, raggiungere livelli di efficienza più elevati, ridurre lo spreco, utilizzare in modo appropriato sementi e fertilizzanti, diffondere tra i contadini delle zone più arretrate un’istruzione e una preparazione tali da permettere loro di aumentare il rendimento, e mettere da parte delle scorte a prezzi costanti, a disposizione dei Paesi più bisognosi. Tutto questo è attuabile tramite una grande collaborazione che vada a sostituirsi allo spirito competitivo che ha prevalso finora.
Analizziamo infine il settore dell’energia e delle risorse. Queste ultime non crescono assieme al fabbisogno di ciascun individuo, anzi vanno via via esaurendosi sempre di più, per questo è necessario adottare provvedimenti affinché si possano trovare soluzioni per sviluppare altre forme di energia sufficientemente abbondanti in una prospettiva a lungo termine, tenendo conto anche delle generazioni future. Deve essere una forma di energia disponibile in misura adeguata, accessibile a tutte le nazioni e soprattutto non deve mettere in pericolo la vita umana.
Nella terza e ultima parte si parla della forzatura da parte delle singole nazioni dei limiti interni, i quali ostacolano e impediscono il raggiungimento degli obiettivi globali.
Alessandra Toccacieli IV A LSO
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