Ventun giorni con quindici minorenni sono per ogni accompagnatore una grande responsabilità e motivo di ansia. Anche per noi è stato così e oscillavamo tra l’emozione di partire verso posti a noi cari e la preoccupazione di dover seguire ragazzi, diversi dei quali alla loro prima esperienza all’estero.
Ma già dal giorno successivo all’arrivo sono affiorati la loro motivazione, il loro senso di adattamento e il desiderio di condividere l’esperienza tutti insieme. La nostra preoccupazione ha ceduto il posto alla curiosità di vederli mettersi in gioco in attività tra le più disparate e di osservare le loro reazioni.
Di fronte alle difficoltà trovate con alcune famiglie, con abitudini diverse dalle nostre, con esperienze lavorative che, in alcuni casi, niente avevano a che fare con il loro percorso di studi e verso le quali noi stesse nutrivamo perplessità, i ragazzi sono riusciti a tirare fuori il meglio di loro e a trarre il massimo da ogni esperienza. Il programma è sempre stato impegnativo, con tanti orari da rispettare e luoghi lontani da raggiungere, eppure anche in queste situazioni ci ha colpito la loro puntualità e capacità di gestirsi in trasferte spesso lunghe con cambi in stazioni affollate.
Ragazzi solo sedicenni, ma con una grande maturità e che vanno contro il classico luogo comune di adolescenti italiani spesso pigri, viziati e poco curiosi.
Con orgoglio possiamo asserire che questi quindici ragazzi non lo sono e auguriamo loro di coltivare queste loro doti negli anni a venire.
In bocca al lupo ragazzi, facciamo il tifo per voi!
Prof.sse Simonetta De Angelis e Giulia Cerboni
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