Non tutti i batteri vengono per nuocere

Il tema della salute oggi giorno è molto discusso: alimentazione, esercizio fisico, igiene e prevenzione. Sono cose di cui parliamo molto spesso e pensiamo di conoscere tutto al riguardo. Ma ne sappiamo veramente così tanto? 

Le professoresse Zeppa e Baffone ci hanno aiutato a rispondere ad alcune domande durante un incontro organizzato dal liceo scientifico e delle scienze umane “Laurana- Baldi”. Partendo dalla definizione di microbiota e della sua importanza nel nostro corpo, siamo arrivati a parlare di patologie comuni e della loro prevenzione. 

Ma cos’è il microbiota? Consiste nell’insieme di microrganismi come batteri, funghi che vanno a formare un sistema vivente all’interno del nostro corpo; ne è un esempio la flora intestinale. Questi microrganismi rappresentano parte fondante del nostro corpo che è composto solo al 10% di cellule eucariote e al 90% da batteri. Questo fatto rende gli uomini olobionti, ovvero costituiti sia da cellule che batteri. Data questa numerosa presenza, il microbiota influenza vari ambiti della nostra vita come ad esempio il nostro umore. La depressione e l’ansia possono essere infatti causa di un microbiota mal tenuto. Quest’ultimo è inoltre condizionato da numerosi fattori come la dieta, l’esercizio fisico, le malattie, la provenienza geografica e l’età; ad esempio durante la fase adulta risulta più stabile ma meno variegato. 

La variabilità dei batteri all’interno del microbiota rappresenta una caratteristica dell’individuo sano. La maggior parte dei batteri rientra nei firmicutes e bacteroidetes. Questi due gruppi condizionano aspetti molto importanti del nostro organismo, come ad esempio il nostro peso: una prevalenza di firmicutes determina in un individuo un peso maggiore della media, una maggioranza di bacteroidetes equivale invece a un soggetto più esile. 

Il progetto di studio del microbiota nasce in America nel 2015, ma dato che questo si diversifica a seconda dello stato, la ricerca è iniziata anche in Italia. La domanda a cui gli studiosi hanno cercato di rispondere è “come si forma questo microbiota?”; attualmente, conoscendo che il grembo materno è un ambiente sterile, sappiamo che il microbiota si forma quando veniamo alla luce, quando abbiamo il primo contatto con i batteri. La formazione del microbiota varia anche in base al tipo di parto: con il naturale si entra prima in contatto con i batteri intestinali della madre, mentre con il cesareo i batteri sono quelli provenienti dall’aria e dalla cute. L’impronta migliore del microbiota è quella data dal parto naturale ma, in ogni caso, questa differenza transitoria scomparirà durante i primi mesi di vita.

Oltre alla nascita, anche l’allattamento incide nella formazione del microbiota: l’allattamento naturale ne permette un corretto sviluppo; ciò, unito ad una dieta equilibrata per i primi 3-4 anni di vita, fa sì che si definisca nel corpo un microbiota sano.

La nostra dieta mediterranea è adatta a mantenere un microbiota sano?

Si, essa è ritenuta adatta, perché si assumono più fibre, grassi insaturi e proteine vegetali mentre si limitano zuccheri raffinati, grassi saturi e proteine animali. In particolare la fibra è responsabile della fermentazione, con la quale vengono prodotti gli “scfa”, cioè acidi grassi a catena corta che hanno una funzione antinfiammatoria. 

Dobbiamo quindi cercare di accompagnare a un’alimentazione sana dell’esercizio fisico, altrimenti si potrebbe incorrere in una disbiosi, ovvero una rottura dell’equilibrio del microbiota (eubiosi). Questa causa solitamente diarrea, stitichezza e perfino ansia. Esistono dei test per capire se il proprio microbiota è in fase di rottura e in base ai risultati ottenuti vengono dati consigli su come rimediare. 

Adriana Grecu, Flavio Vrioni   III C