L'Anfitrione di Plauto: una commedia mitologica

Martedì 19 dicembre 2017 gli studenti delle classi terze e quarte del Liceo Laurana-Baldi  e le classi prime, seconde e terze  del Liceo Raffaello di Urbino sono andate al Teatro Sanzio per assistere ad uno spettacolo di Plauto, riadattato e rappresentato dalla compagnia del Plautus Festival di Sarsina. La rappresentazione in questione era l’Anfitrione, la storia di Zeus che assume le sembianze del comandante tebano Anfitrione per sedurne la moglie Alcmena. Noi della redazione abbiamo deciso di intervistare alcuni studenti delle due scuole che hanno assistito allo spettacolo.  Appena entrati in sala abbiamo subito notato che il sipario era già aperto e che la scenografia era composta dal cartonato di una casa con al centro un telo che lasciava intravedere cosa avveniva all'interno. Questa scelta è stata giudicata semplice ma azzeccata dagli intervistati: "La scenografia era semplice ma efficace, le luci erano ben disposte, era bella l’idea del telo per le ombre" (Tiago, 3C – Liceo Laurana-Baldi); "È stata utilizzata bene, soprattutto il cambio delle luci, mi ha stupito molto l’idea del telo" (Denise, 3C – Liceo Laurana-Baldi). 

Dopo un momento di attesa, le luci si sono abbassate e lo spettacolo è iniziato. Trattandosi di una commedia, sono stati molti i momenti comici e soprattutto numerose le gag all'interno dello spettacolo che, secondo alcuni, hanno rispettato la comicità plautina e abbattuto la quarta parete:  "Gli attori avevano un contatto e un dialogo con il pubblico, recitavano molto con il corpo e le parole erano chiaramente quelle di Plauto. Le "stupidaggini" che venivano dette dagli attori del tempo sono state trasformate in "stupidaggini" odierne" (Luca, 3A – Liceo Raffaello); "Lo spettacolo ha rispettato la comicità plautina perché gli attori non si sono resi ridicoli" (Alessandro, 3A – Liceo Laurana-Baldi).             

Secondo altri, invece, gli spezzoni comici sono stati troppo pesanti e banali, e hanno fatto cadere gli attori in una comicità spicciola:  "La comicità si basava soprattutto su scenette da cabaret e spesso gli attori si rendevano ridicoli. Inoltre, non c’è stato l’abbattimento del "muro" tra attori e spettatori" (Tiago, 3C – Liceo Laurana-Baldi). La particolarità di questo spettacolo sono stati i vari momenti musicali durante le scene che, però, non sono stati apprezzati dalla maggior parte del pubblico: "La musica era troppo alta e gli attori non sapevano cantare” (Elia, 3C – Liceo Laurana-Baldi); "La musica era troppo alta e le canzoni ridicole, come se si stessero rivolgendo a dei bambini" (Denise, 3C – Liceo Laurana-Baldi)

In generale, tuttavia, molti studenti hanno apprezzato lo spettacolo e hanno giudicato gli attori all'altezza di recitare una commedia di Plauto: "Gli attori erano molto credibili e molto bravi, sia per quanto riguarda il virtuosismo nella recitazione che la capacità di interpretare diversi personaggi: tutto questo mi ha fatto apprezzare lo spettacolo" (Luca, 3A – Liceo Raffaello).

Nicodemo Boccia e Michele Shaba  III C