«Lamentele, giustificazioni di ogni tipo: solo questo sento uscire dalla tua bocca, caro amico. Non fai altro che insultare il tuo governo, perdi serate con amici facendo a gara a chi ha più problemi. Tra tasse, imposte e ingiustizie. Ti fai condizionare da tutto ciò che leggi e che vedi in quel mondo virtuale e inesistente. 

Voi Italiani siete sempre alla ricerca di capri espiatori da additare: un giorno siamo noi immigrati, l'altro l'Europa che vi opprime, o il governo corrotto e ingiusto. Siete adulti fuori, bambini dentro. L'ignoranza è padrona delle vostre menti, vi rende incapaci di agire.» 

«” L’ignoranza è padrona delle vostre menti?” Fai presto a parlare tu. Non hai nulla da perdere o sbaglio? Io ho una famiglia e sono senza lavoro, quel lavoro che gente come voi mi hai rubato mentre lo Stato ci ha abbandonati a noi stessi. Tutti corrotti sono, tutti a pensare alla propria poltrona. Sono marce le amministrazioni, tanto quanto le nostre strade. Dove ti giri ci sono problemi e tu mi parli di ignoranza?» 

«Ho percorso a piedi 3000 chilometri in mezzo a villaggi e a deserti. Alcune volte attraverso villaggi deserti, distrutti dalle milizie che stuprano e uccidono. Ho intrapreso un viaggio rischiando tutto ciò che avevo, in gioco c'era la mia vita. Sono riuscito a fuggire dai campi profughi dove violenze e soprusi sono cibo quotidiano. Voi mi lamentate della vostra infanzia passata in scuole non adeguatamente riscaldate. Io ho un’infanzia non l'ho mai avuta. E mentre voi fortunati vi riscaldavate con un termosifone, io sudavo accanto al calore rovente di un forno per mattoni. Disprezzate tanto la scuola che vi opprime quando, in realtà, vi renderà liberi. Quanta ottusità!» 

«Ci credo, il governo è la causa. Ci sono persone che non hanno competenze. Un giorno uno si occupa del lavoro, quello dopo diventa ministro degli Esteri. Incredibile d'Italia!» 

«Mio caro, dovresti sapere che ogni popolo ha il governo che si merita. Ma inutile dirlo, voi non volete ascoltare ragioni, siete convinti di sapere quale sia il vero problema. Ma intanto io sono da solo in una terra straniera, discriminato e additato. Tu saprai cosa farai domani, dove andrai stasera o in quale letto dormirai stanotte e con chi vi giacerai. Io queste piccole certezze non le ho. Ho abbandonato tutto e tutti a causa di ciò che i vostri governi hanno fatto secoli fa nelle nostre terre. E mentre io scappo dalla fame e dalla distruzione, tu hai appena fatto richiesta per la cassa integrazione.»


Giacomo Cerioni, IV A LSO